La medicina di genere, che negli ultimi anni ha compiuto molti passi in avanti in termini di ricerca e cure condivise, ha messo in luce differenze fondamentali nella salute di uomini e donne, evidenziando come il fumo abbia un impatto più grave sulle donne rispetto agli uomini. Sebbene il tabagismo sia dannoso per tutti, le evidenze scientifiche dimostrano che le donne fumatrici sono più vulnerabili a determinati effetti negativi, sia a livello cardiovascolare che respiratorio, ormonale e riproduttivo.
Secondo i dati del Ministero della Salute: il 16,3% delle donne sopra i 15 anni fuma, rispetto al 25,1% degli uomini; la percentuale di fumatrici è più alta al Sud (18,9%) rispetto al Centro (12,5%) e tra i giovani, purtroppo, sono sempre più spesso le ragazze ad iniziare a fumare prima. Tra le ragazze di 14-17 anni, il 36,6% consuma almeno un prodotto tra sigarette tradizionali, sigarette elettroniche o tabacco riscaldato, una percentuale nettamente superiore a quella dei coetanei maschi.
Uno degli aspetti più allarmanti del rischio aggravato di fumo sulle donne è il rischio cardiovascolare aumentato: gli studi dimostrano che il fumo aumenta il rischio di infarto nelle donne di circa il 25% in più rispetto agli uomini fumatori. Inoltre, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una delle principali conseguenze del fumo, si sviluppa nelle donne più rapidamente e con un consumo inferiore di sigarette. Anche il tumore al polmone è particolarmente insidioso per le donne, che sembrano essere più sensibili agli effetti cancerogeni del tabacco.
Inoltre, il fumo incide fortemente sulla possibilità di diventare madri perché interagisce con il sistema endocrino, riducendo i livelli di estrogeni e accelerando l’insorgenza della menopausa. Senza dimenticare che il fumo in gravidanza è considerato altamente dannoso perchè può portare a elevato rischio di mortalità infantile, sviluppo di patologie respiratorie e complicazioni durante la gravidanza e l’allattamento. Un altro aspetto critico è l’interazione tra fumo e contraccezione orale: nelle donne fumatrici che assumono la pillola anticoncezionale hanno maggior rischio di trombosi, ictus e infarto, soprattutto dopo i 35 anni.
Le donne sembrano sviluppare una dipendenza dal fumo più legata agli aspetti psicologici ed emotivi, il che rende più difficile smettere. Inoltre, le fluttuazioni ormonali possono influenzare la metabolizzazione della nicotina, rendendo alcuni trattamenti per la cessazione, come la terapia sostitutiva con nicotina o i farmaci antifumo, meno efficaci rispetto agli uomini. Ciò sottolinea l’importanza di approcci personalizzati per la disassuefazione.
Considerando le differenze di genere nell’impatto del fumo, è fondamentale sviluppare strategie di prevenzione e trattamento mirate per le donne. Campagne di sensibilizzazione specifiche, supporto psicologico adeguato e protocolli terapeutici personalizzati possono aumentare l’efficacia degli interventi antifumo.