Il fumo costa alla società 17 miliardi di sterline all’anno, quasi 5 miliardi di sterline in più di quanto precedentemente stimato. Ad affermarlo e sostenerlo è oggi è il gruppo inglese Action on Smoking and Health che ha calcolato i costi dell’assistenza sanitaria causati dall’abitudine al fumo.
L’Inghilterra ogni anno spende 17,04 miliardi di sterline rispetto ai 12,5 miliardi di sterline degli anni precedenti.
L’enorme aumento proviene da una rivalutazione dell’impatto del fumo sulla produttività.
Gli esperti di Action on Smoking and Health (ASH) hanno affermato che: “I fumatori hanno più probabilità dei non fumatori di ammalarsi in età lavorativa, aumentando così la probabilità di rimanere senza lavoro e riducendo il salario medio dei fumatori, creando un’ulteriore perdita per l’economia”.
Secondo ASH i costi di produttività per l’economia dovuti al fumo hanno raggiunto i 13,2 miliardi di sterline.
ASH ha anche affermato che i costi sanitari ammontano ad altri 2,4 miliardi di sterline, mentre l’assistenza sociale che include il costo dell’assistenza fornita a casa e, per la prima volta, i costi dell’assistenza residenziale, ammonta a 1,19 miliardi di sterline. A questi si aggiungono i costi legati agli incendi causati dal fumo che ammontano a quasi 283 milioni di sterline.
ASH ha inoltre dichiarato che 6,1 milioni di persone fumano in Inghilterra, spendendo un totale di 11,95 miliardi di sterline all’anno, o poco meno di 2.000 sterline ciascuna.
L’amministratore delegato di Action on Smoking and Health, Deborah Arnott, ha detto: “Il fumo è un drenaggio per la società”.“È un costo per gli individui in termini di salute e ricchezza, ed è un costo per tutti noi perché mina la produttività della nostra economia e pone oneri aggiuntivi sul nostro servizio sanitario nazionale e sui servizi di assistenza”.
Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.