I punti salienti che sono emersi dal volume «I numeri del cancro in Italia 2021», censimento ufficiale delle neoplasie nel nostro Paese presentato qualche giorno fa a Roma all’Istituto Superiore di Sanità, confermano la diminuzione della mortalità per cancro più bassa della media europea. Tra le buone notizie: miglioramenti e sopravvivenza soprattutto negli uomini.
Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica, le percentuali di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi migliorano per tutte le neoplasie attestandosi al 59% negli uomini e al 65% nelle donne. Giordano Beretta, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, ha spiegato che l’analisi della sopravvivenza consente di monitorare la prevenzione e l’efficacia delle terapie, e in Italia aumentano sempre più le persone vive dopo la diagnosi, nel 2020 erano circa 3,6 milioni, il 6% della popolazione, con un incremento del 36% rispetto al 2010.
Qual è la correlazione con il fumo?
Oggi un caso di cancro su tre è dovuto al fumo.
Dai dati raccolti emerge che nel nostro Paese si muore di cancro meno rispetto alla media europea (-13% negli uomini e -10% nelle donne). Dal 2015 a oggi, nei maschi sono diminuite del 18,4% le morti per neoplasie dello stomaco, del 15,6% quelle del polmone, del 14,6% alla prostata e del 13,6% del colon-retto. Aumentano nella popolazione femminile i decessi per i carcinomi della vescica (+5,6%) e del polmone (+5%), strettamente legati al fumo di sigaretta, mentre calano quelli allo stomaco (-25%), colon-retto (-13,2%), ovaio (-9%) e mammella (-6,8%).
Ad influire sono soprattutto gli stili di vita e le cattive abitudini degli italiani.
Se dovessimo considerare i 34.000 decessi per tumore al polmone, 21.700 per il colon-retto, 12.900 per il pancreas, 12.500 per la mammella e 8.500 per lo stomaco, diremmo che oltre un terzo di queste neoplasie non si svilupperebbe di fronte ad uno stile di vita sano e curato.
Non fumare, fare movimento, seguire una corretta alimentazione sono fondamentali nella lotta ai tumori perché rappresentano l’arma più potente per sconfiggerli.
Quasi il 30% dei cittadini è sedentario. Dal 2008 la sedentarietà nella popolazione adulta è aumentata, in particolare al Sud, dove è passata dal 35% nel 2008 a valori che raggiungono quasi il 45% nel 2019. Più di 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale, ovvero il 31,5% in sovrappeso e il 10,8% obeso, con un trend in crescita per l’obesità, non solo nel Sud ma anche al Nord. La pandemia ha fatto segnare, nel 2020, una battuta d’arresto anche nel calo del numero dei fumatori, progressivamente registrato fra il 2008 e il 2019.
Questo rallentamento è sostenuto in particolare dalle donne con più di 35 anni, fra le quali, per la prima volta dal 2008, si registra un’inversione di tendenza con un aumento, modesto ma non trascurabile, della quota di fumatrici. Anche la quota di chi tenta di smettere di fumare scende dal 36% del 2019 al 31% durante la pandemia, in particolare dal 39% al 31% fra le donne.
A rincuorarci, dal rapporto annuale sui ‘Numeri del cancro’, emerge come – nonostante la furia di Sars-Cov-2 – in Italia oggi si muoia di cancro meno rispetto alla media europea.
Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.