La World Vapers’ Alliance (WVA) sta attivamente esprimendo le proprie preoccupazioni riguardo al piano d’azione sul fumo recentemente annunciato da Israele. Pur applaudendo gli sforzi volti a frenare i tassi di fumo, la WVA sottolinea la necessità di un approccio equilibrato e basato sull’evidenza che distingua lo svapo dal fumo tradizionale.
Da comunicato integrale World Vapers’ Alliance
Il piano di Israele prevede l’innalzamento dell’età minima per fumare da 18 a 21 anni e l’introduzione di immagini grafiche di avvertimento sui pacchetti di sigarette.
Tuttavia, l’approccio allo svapo all’interno del piano ha sollevato perplessità tra i sostenitori della riduzione del danno, poiché include misure come divieti sugli aromi, limiti alla nicotina, divieti sullo svapo usa e getta e tassazione equalizzata.
Michael Landl, direttore di World Vapers’ Alliance, ha espresso le sue preoccupazioni:
“Mentre apprezziamo l’impegno del governo nel ridurre il tasso di fumo in Israele, il piano attuale avrà inavvertitamente l’effetto opposto sulla salute pubblica. La lotta contro il fumo merita strategie mirate che riconoscano le differenze sostanziali tra lo svapo e il consumo tradizionale di tabacco. Per combattere veramente il fumo , è fondamentale adottare alternative meno dannose come lo svapo. È stato dimostrato come lo svapo sia meno dannoso del 95% rispetto al fumo ed uno degli strumenti più efficaci per smettere di fumare”.
Un importante studio condotto recentemente negli Stati Uniti sostiene l’utilizzo dei prodotti per lo svapo come prezioso aiuto per smettere di fumare. I ricercatori del MUSC Hollings Cancer Center hanno concluso che gli individui che utilizzano prodotti di sigaretta elettronica hanno dimostrato tassi di astinenza maggiori rispetto a quelli che non li hanno utilizzati.
Matthew Carpenter, autore principale dello studio, ha dichiarato: “Non importa da che angolazioni si osservi la situazione, chi ha acquistato le sigaretta elettroniche ha dimostrato tassi di astinenza maggiori e danni ridotti rispetto a chi non le ha ricevute“.
Alla luce di questi risultati, la World Vapers’ Alliance invita le autorità israeliane a valutare attentamente le conseguenze indesiderate dell’equiparazione dello svapo al fumo. Landl ha sottolineato gli esempi di successo in paesi come Svezia e Regno Unito, che hanno abbracciato la riduzione del danno attraverso normative sensate sullo svapo.
“Per raggiungere un futuro senza fumo, è imperativo promuovere una strategia globale di riduzione del danno che riconosca il potenziale dello svapo di salvare vite umane. Un approccio su misura alla regolamentazione dello svapo può garantire ai fumatori alternative efficaci e incoraggiarli alla transizione verso alternative meno dannose“.
La World Vapers’ Alliance continua a impegnarsi a sostenere politiche che diano priorità alla salute pubblica, riconoscendo allo stesso tempo le caratteristiche uniche dello svapo come alternativa meno dannosa al fumo.
Mentre il Piano d’azione israeliano contro il fumo va avanti, la WVA spera di contribuire a un quadro più equilibrato e pragmatico che, in ultima analisi, vada a beneficio della salute e del benessere della nazione.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.