Agli appassionati di cinema e serie televisive sarà già capitato di “divorare” intere stagioni di film e serie tv con protagonisti che svapano invece di fumare. Anche il cinema infatti, come racconta la storia dell’abitudine al tabagismo, si adatta alle nuove convenzioni, e agli stili di vita più comuni. È per questo che ormai molte serie tv scelgono di raccontare i protagonisti attraverso stereotipi meno comuni che aiutano però nella nuova narrazione dei vari personaggi.
Oggi vogliamo parlarvi di quello che succede quando questi strumenti alternativi ormai molto diffusi, arrivano sugli schermi e di conseguenza entrano nella bolla mediatica di fumatori, non fumatori ed ex fumatori.
Uno dei primi esempi sullo schermo dell’uso della sigaretta elettronica è tratto dal film del 2010, The Tourist, che presenta il personaggio di Johnny Depp che usa una sigaretta elettronica su un treno.
Quello che ci siamo chiesti è: come si approcciano media come il cinema e le serie tv allo “svapo”? La scelta di fare svapare un personaggio piuttosto che un altro, è una strategia di marketing?
A prima vista sembra che l’industria dello svapo stia semplicemente ripetendo le strategie di marketing del tabacco di grande successo del passato.
Per rispondere a queste domande metteremo a confronto due medium televisivi ben riusciti e che hanno riscontrato molto successo: I Care A Lot (Amazon Prime Video) e Mare Of Easttown (distribuita da HBO negli USA e da Sky Atlantic in Italia).
In I Care A Lot, la protagonista (Rosamund Pike) è una truffatrice che si guadagna da vivere approfittando di anziani rimasti da soli a cui sottrae ogni bene. L’uso della sigaretta elettronica per lei è un tratto caratterizzante. L’attrice, infatti, ha spiegato che il suo personaggio utilizza l’elettronica proprio per assumere un atteggiamento più duro ma allo stesso tempo sofisticato. “Svapare dava al mio personaggio l’aria di un drago che sputava fumo”, ha dichiarato. La sigaretta elettronica diventa così uno strumento che ricorda a chi la usa, quantomeno nella fiction, di non arrendersi e che bisogna sempre aspirare al meglio.
In Mare Of Easttown Kate Winslet è Mare Sheehan, una detective bravissima e la miniserie è uno studio sul dolore e sulla difficoltà di elaborarlo realizzato all’interno di una storia che si apre e si chiude in maniera perfetta, come un cerchio ricostruito attraverso tutti quei dettagli e indizi che vengono disseminati nel corso delle 7 puntate della serie. Anche in questo caso vediamo la protagonista che fuma di continuo una sigaretta elettronica. La serie è stata molto apprezzata per la minuziosa cura dei dettagli e ha tra questi proprio quella dell’attenzione verso le azioni minime, come quella di svapare. Mare Sheehan fuma la sua sigaretta elettronica durante i momenti di tensione o come direbbero gli addetti ai lavori, nei momenti di suspense. Più che tratto caratterizzante del personaggio, in questo caso la sigaretta elettronica viene utilizzata come alternativa alle sigarette convenzionali ed è la stessa Mare che racconta ad un’amica di essere stata una fumatrice. L’uso della sigaretta elettronica come metodo per aver smesso di fumare quelle convenzionali è abbastanza esplicito quando Mare chiede alla sua amica di farsi offrire una bionda, ma maledicendosi allo stesso tempo per aver ceduto ancora una volta.
Non sappiamo se quando gli autori decidono di scrivere sul copione di un atto come quello di svapare sia una strategia di marketing o se si tratta semplicemente di prendere questo nuovo elemento come una moda, visto che utilizzare prodotti alternativi alle sigarette convenzionali oggi è sempre più diffuso. Non ci sono prove o suggerimenti che lo svapo in Mare of Easttown o I Care a Lot sia direttamente sponsorizzato dall’industria dello svapo o del tabacco. Queste particolari rappresentazioni però ci fanno riflettere accuratamente sulla realtà e sulla diffusione dello svapo come stereotipo della vita quotidiana. Mettere in scena i benefici dell’Harm Reduction e fare utilizzare questi prodotti ad attrici ed attori rinomati, potrebbe aiutare e dare l’esempio ad un attuale fumatore che si ritrova a guardare proprio quella serie tv e che magari vuole smettere definitivamente di fumare.
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Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.