Tra percentuali che segnalano il preoccupante incremento della diffusione del fumo tra le donne, la drammatica evidenza che gli adolescenti usano sempre più di frequente il tabacco quale strumento di aggregazione sociale tra i pari grado (viene sottolineato in particolare il rischio registrato nella fascia di età tra i 10 e i 15 anni), ed i tristemente noti danni derivati da nicotina e derivati, si illustrano le iniziative della LIAF che già da diversi anni lotta per una società migliore liberata dal fumo di sigaretta. In particolare, il Prof. Polosa ha descritto un recente progetto di prevenzione socio-sanitaria incentrato sul ruolo attivo della famiglia come “struttura” capace di tutelare il diritto del minore a crescere in un ambiente domestico sano e non inquinato dal fumo di sigaretta.
Il pubblico in sala ha colto al volo il chiaro messaggio lanciato dal Prof. Polosa: quello che serve in una società soggiogata dalle apparenze è un modello. Purtroppo, chiarisce il Presidente LIAF, è penoso constatare che questi modelli comportamentali ideali risultano latitanti. Perché un fumatore dovrebbe accettare il consiglio di smettere da un medico a sua volta fumatore? Le cifre denunciano che in Italia la percentuale di medici che fuma risulta pari al 40%, percentuale che risulta di molto più elevata se confrontata con la percentuale di fumatori nel loro complesso. Questa denuncia è stata puntualmente suffragata dai risultati di una ricerca pubblicata lo scorso anno in collaborazione con la Prof.ssa Lidia Proietti dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Catania che ha valutato l’atteggiamento nei confronti del fumo di sigaretta in 2000 operatori sanitari di due importanti aziende sanitarie cittadine.
Ma accanto a medici che sottostimano i rischi del fumo ce ne sono altri che si impegnano quotidianamente a proteggere le generazioni future. Il Prof. Polosa e la sua equipe si avvalgono di collaborazioni con enti nazionali ed internazionali per aiutare coloro che (purtroppo) la nostra società non ha ancora imparato a riconoscere come malati ed hanno approntato strategie diversificate per affrontare con successo questi problemi. Queste sono illustrate nel dettaglio nel sito ufficiale della LIAF: www.liafmagazine.it
La LIAF vuole continuare a perseguire finalità dirette alla prevenzione e alla identificazione precoce di patologie correlate al fumo di sigaretta attraverso programmi che promuovono la ricerca scientifica e l’educazione del pubblico. Ma per essere più efficaci servono leggi, accordi di cooperazione, e finanziamenti. A conclusione della sua conferenza il Presidente LIAF ha invitato i soci del Rotary Etna Sud-Est ed il loro Presidente Maurizio Passanisi a sottoscrivere e co-finanziare la prossima grande iniziativa antifumo cittadina prevista in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco prevista per il 31 Maggio 2007.
Il pubblico ha manifestato il suo interesse con un dibattito conclusivo che è durato a lungo e che ha sancito la promessa di una stretta e duratura collaborazione tra LIAF e Rotary Club.