ISS – Istituto Superiore di Sanità
OSSFAD – Osservatorio Fumo, Alcol e Droga
Viale Regina Elena, 299
00161 Roma
Direttore OSSFAD
Dott.ssa Roberta Pacifici
Gentile Direttore,
Vorremmo portare alla Sua attenzione le recenti dichiarazioni ufficiali del presidente della Federazione Italiana Tabaccai (FIT), Giovanni Risso, che hanno suscitato non poco allarme tra gli esperti di salute pubblica nazionali: “La lotta al contrabbando, il ritorno alla sigaretta tradizionale dopo la sigaretta elettronica e il progressivo riallineamento di qualche prezzo al dettaglio hanno contribuito al recupero del 3% rispetto ai primi sette mesi dello scorso anno”.
Per noi tutti questa esultanza della FIT non è certamente motivo di entusiasmo, anzi. Come abbiamo già ampiamente argomentato – e soprattutto come sarebbe stato prevedibile – la serrata guerra alla e-cig in Italia non ha prodotto l’auspicata riduzione del tabagismo, bensì una sua netta ripresa. Questo sia per via dei numerosi tentavi di delegittimazione dei prodotti a basso rischio espositivo, che hanno sistematicamente ignorato le evidenze scientifiche, che per via di una politica nazionale che sembra difendere gli interessi economici e finanziari del tabacco e che mal si concilia con il fine primo ed ultimo delle Istituzioni sanitarie: l’interesse per la salute pubblica.
I dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità con il Rapporto annuale sul fumo 2014 avevano, infatti, illustrato una significativa diminuzione del numero di utilizzatori di sigaretta elettronica, pur testimoniando che l’81% dei fumatori che scelgono di svapare smettono definitivamente di fumare.
Negli Stati Uniti, in Francia ed Inghilterra, dove le sigarette elettroniche sono prodotti di libero consumo non soggetti a controproducenti restrizioni normative, si stanno registrando modificazioni epocali sia in termini di riduzione della prevalenza di tabagismo, sia in termini di contrazione nel consumo di tabacco. A questo proposito, ad esempio, è possibile riferirsi ai dati diffusi dalle autorità sanitarie britanniche: http://www.smokinginengland.info/latest-statistics/
I più grandi esperti internazionali di salute pubblica rilevano come l’ampia diffusione di questa alternativa a basso rischio espositivo stia determinando ricadute vantaggiose in termini di migliorate condizioni di salute per i fumatori e di riduzione dei costi per la sanità pubblica. Sarebbe più ragionevole lavorare nella direzione di migliorati standard di qualità e sicurezza. L’adozione di una regolamentazione ad hoc per migliorare la qualità delle sigarette elettroniche e dei liquidi sarebbe un primo grande passo per consentire a questi prodotti di concorrere ad un miglioramento della salute dei cittadini Italiani. Se le scelte del Governo Italiano non saranno delineate in tempo, si subiranno riflessi negativi che difficilmente potranno essere recuperati e risolti.
Alla luce di tutto questo, l’ISS dovrebbe riconsiderare il suo approccio conservativo improntato sull’applicazione acritica del principio di precauzione, puntando invece su norme equilibrate che facciano degli standard di qualità e sicurezza di questi prodotti il loro punto di forza.
Ci auguriamo che, nella Sua rappresentanza istituzionale, vorrà fare proprie queste considerazioni. A tal fine ci rendiamo disponibili sin da ora per poterLa assistere nel portare avanti proposte basate su evidenze scientifiche.
Voglia, sig. Direttore,
poter accogliere la nostra richiesta di intervento
Con Osservanza,
Carlo Cipolla – Istituto Europeo di Oncologia Milano
Riccardo Polosa – Università degli Studi di Catania
Umberto Tirelli – Istituto Nazionale Tumori di Aviano
Umberto Veronesi – Istituto Europeo di Oncologia Milano