Un’ulteriore e importante prova scientifica a sostegno dell’utilizzo delle sigarette elettroniche: secondo uno studio appena pubblicato sulla rivista Respiratory Research l’uso di e-cig può aiutare i fumatori affetti da BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) a ridurre il consumo di sigarette tradizionali o addirittura a smettere definitivamente,con ricadute positive in termini di migliorata sintomatologia e qualità della vita.
Lo studio è stato condotto dal prof. Riccardo Polosa, professore ordinario dell’Università degli Studi di Catania e coordinatore del Comitato Scientifico per la ricerca applicata alla sigaretta elettroniche promosso dalla Lega Italiana Anti Fumo.
Tra i collaboratori, Jaymin B. Morjaria del Royal Brompton & Harefield Hospital del Regno Unito, Cosimo M. Bruno e Pasquale Caponnetto dell’Università di Catania, Umberto Prosperini dell’Ospedale “San Vincenzo” di Messina, Cristina Russo dell’Arnas Garibaldi di Catania e Alfio Pennisi della Casa di Cura Musumeci-Gecas di Catania.
Sono stati evidenziati notevoli miglioramenti nel numero di riacutizzazioni respiratorie nonché negli esiti soggettivi e oggettivi della BPCO.
“Per la prima volta nel campo della ricerca applicata alla cura delle malattie fumo correlate – ha detto Polosa – abbiamo voluto valutare i cambiamenti a lungo termine e gli esiti delle valutazioni respiratorie in fumatori con BPCO che sono passati all’uso regolare di e-cig. E i risultati raggiunti sono stati decisamente migliori di quanto ipotizzato”.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la BPCO diventerà la terza principale causa di morte nel 2030. Si tratta di una malattia caratterizzata da una risposta infiammatoria delle vie aeree (dovuta spesso all’abitudine al fumo di sigarette), da gravi sintomi respiratori, da un progressivo declino della funzione polmonare e da insufficienza respiratoria. Inoltre, nei fumatori o ex fumatori affetti da BPCO, il rischio di cancro al polmone, di malattie cardiovascolari e diabete è nettamente superiore.
“Per i pazienti affetti da BPCO – ha concluso Polosa – smettere di fumare è l’unica strategia che possa migliorare la prognosi. Ciononostante, questi pazienti non sono particolarmente interessati a smettere e molti ricadono nel vizio dopo una breve fase di astinenza. Il nostro studio, invece – ha aggiunto – dimostra che passare all’utilizzo delle elettroniche, non solo aiuta a smettere, ma si accompagna ad una importante riduzione nel numero di riacutizzazioni di malattia e miglioramento dei sintomi cardiorespiratori e della qualità di vita.”
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.
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