Il CoEHAR, il Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla riduzione del danno da fumo, sigla un accordo di collaborazione con l’Università di Padjadjaran, Indonesia, che porterà alla creazione di un polo di ricerca nella regione
Le attività del CoEHAR, il centro fondato dal prof. Riccardo Polosa e ad oggi guidato dal direttore Giovanni Li Volti, da sempre mirano a creare solidi rapporti di collaborazione con alcune delle eccellenze internazionali nel campo della ricerca applicata ai danni da fumo.
Uno spirito, quello che pinge verso l’internazionalizzazione di risorse ed eccellenze lavorative, che ha portato il CoEHAR a siglare un accordo di collaborazione con l’Università indonesiana di Padjadjaran.
Il documento, sottoscritto a Bandung, costituisce infatti un impegno formale delle parti a collaborare per la creazione e l’avvio di un nuovo CoEHAR in Indonesia, che fungerà da centro regionale per la ricerca, la sensibilizzazione e l’educazione sulla riduzione del danno da fumo nella regione Asia-Pacifico.
A capo delle attività asiatiche un team composto dal prof. Ronny Lesmana, il dott. M.Kes., e la dott.ssa Amaliya, già partner di alcuni importanti progetti di ricerca del CoEHAR.
Questo centro regionale fungerà da hub per la collaborazione tra ricercatori, professionisti della sanità pubblica e decisori politici nella regione Asia-Pacifico, migliorando l’impatto degli sforzi globali in tema di riduzione del danno da fumo.
Secondo le statistiche internazionali diffuse anche dall’OMS, si stima che nel 2022 solo in Indonesia ci fossero quasi 80 milioni di fumatori di età pari o superiore a 15 anni. Questo dato posiziona il paese al 3° posto a livello mondiale in termini di numero di consumatori di tabacco.
Il fumo di sigaretta convenzionale è ancora oggi in Indonesia il 2° fattore di rischio più elevato che causa morti e disabilità combinate e le cause di decesso maggiori restano ictus, cardiopatia ischemica, BPCO e cancro ai polmoni. Implementare la ricerca sulla riduzione del danno da fumo nelle regioni asiatiche è indispensabile.
“I risultati della ricerca condotta dal team del CoEHAR dell’Università di Catania stanno cambiando il mondo contribuendo a rivoluzionare le politiche volte alla tutela della salute pubblica in molti Paesi nel mondo. Sostenere il fronte indonesiano del CoEHAR è per noi motivo di grande orgoglio ma anche una promessa di ulteriore impegno per cambiare le sorti di un paese flagellato da abitudini e stili di vita malsani” – ha detto il prof. Riccardo Polosa.
“I paesi a basso e medio reddito dall’area asiatica rappresentano un terreno di indagine e attività diverso e sfaccettato. Il nostro obiettivo – ha aggiunto il prof. Giovanni Li Volti – è implementare le attività di ricerca con lo sviluppo di progetti comuni che possano utilizzare appieno sia le risorse umane, sia quelle tecnologiche di tutti i poli universitari coinvolti e delle istituzioni che a vario titolo contribuiranno al cambiamento e all’interscambio di conoscenze e competenze”.
I rapporti tra le due Università, già regolati da un precedente Accordo quadro di cooperazione sottoscritto nel 2020, e da un Accordo di mobilità siglato nel 2023, per favorire e promuovere attività di ricerca, di mobilità e di formazione congiunte nel campo della riduzione del danno da fumo, si consolidano dunque con la sottoscrizione di questa lettera di intenti che pone le basi per la definizione di un Accordo operativo di Collaborazione che verrà siglato nei prossimi mesi a Catania, per meglio regolare i rapporti tra i due centri di ricerca, il sostegno e la guida strategica del CoEHAR al nuovo centro indonesiano, e l’avvio di diverse attività per i prossimi 5 anni, includendo training accademici, mobilità e scambio, conduzione di progetti di ricerca congiunti e attività in partnership che porteranno allo sviluppo di un network globale con sede proprio nell’area asiatica.
Un risultato epocale accolto con entusiasmo anche dagli esperti indonesiani che considerano l’avvio delle nuove attività una svolta in termini di impatto scientifico e anche economico. Secondo il prof. Ronny Lesmana, infatti: “Attraverso i nostri sforzi congiunti in ambito accademico e di ricerca, possiamo contribuire in modo significativo ad affrontare numerose problematiche in Indonesia, in particolare nella provincia di Giava Occidentale, nell’Asia orientale, nell’Asia Pacifica e a livello globale, concentrandoci sulla riduzione del danno da fumo e migliorando lo stile di vita e la salute di milioni di persone”.
“Il lavoro svolto in questi anni in collaborazione con i colleghi siciliani ci ha già fatto raggiungere risultati importanti sia nel campo della ricerca sia nella promozione di nuovi stili di vita in Indonesia. Continueremo sulla stessa via con ulteriore impegno e costante dedizione” – ha concluso la prof.ssa Amaliya.
Presenti alla firma dell’accordo anche le autorità scientifiche del governo italiano tra cui l’Addetto all’Istruzione e alla Cultura dell’Ambasciata italiana in Indonesia, Roberto Carniel.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.