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Polosa: “Nuovi accordi con l’Università di New York per la ricerca sui fumatori schizofrenici”

New York 21 Aprile 2016 – E’ iniziato ieri, presso il City University of New York, il primo importante convegno scientifico statunitense sulla riduzione del danno da fumo di tabacco “tobacco harm reduction”. Ospite d’onore dell’ incontro è stato il Prof. Riccardo Polosa che ha affrontato la delicata tematica del potenziale della sigaretta elettronica nella riduzione del danno da fumo di tabacco (harm reduction) nei soggetti affetti da gravi disturbi psichici.

E’ noto che l’uso di tabacco nei pazienti affetti da schizofrenia è davvero molto diffuso. Se si pensa che un terzo di tutte le sigarette prodotte nel mondo vengono fumate da persone con gravi patologie mentali è facile intuire perché chi si occupa di tabagismo e di riduzione del rischio sia tanto interessata a questo argomento.  Perché le persone affette da schizofrenia non possono rinunciare all’abitudine di fumare? Quale potrebbe essere la migliore strategia di intervento? Quale miglioramento si otterrebbe per questi pazienti se gli stessi adottassero prodotti deputati all’harm reduction come la sigaretta elettronica? Su questo si sono interrogati i numerosi esperti di tabagismo intervenuti al convegno newyorkese.

Studi condotti dal Prof. Caponnetto e dalla Dr.ssa Maglia dell’Università degli Studi di Catania (Centro Prevenzione e Cura Tabagismo, Direttore Prof. R. Polosa) e LIAF hanno dimostrato come le sigarette elettroniche possano aiutare i pazienti con schizofrenia a smettere o ridurre  di fumare. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “International Journal of Environmental Research and Public Health” e fanno riferimento al primo studio al mondo che illustra come le sigarette elettroniche abbiano aiutato pazienti con schizofrenia a smettere completamente di fumare nel 14% dei casi e a dimezzare il numero giornaliero di sigarette nel 50% del campione. L’indagine – che ha visto coinvolti  la C.T.A. “Villa Chiara” Psichiatria Riabilitativa e Ricerca, diretta dalla Dott.ssa Roberta Auditore, ,il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania ed il National Strategic Planning & Analysis Research Center della Mississippi State University – ha seguito nell’arco di un anno le modificazioni nelle abitudini tabagiche di un gruppo di forti  fumatori affetti da schizofrenia che hanno utilizzato sigarette elettroniche con nicotina. Questi risultati ipotizzano un ruolo per le sigarette elettroniche anche in pazienti con malattie psichiatriche.

E proprio ieri al City University of New York, Polosa ha stretto gli accordi di collaborazione scientifica che vedranno coinvolti Università di 160421-102Catania, Università di New York (USA) e Università di Stirling (UK) su un progetto comune mirato alla definizione di un innovativo protocollo di intervento su fumatori affetti da schizofrenia.

“La grave dipendenza tabagica dei pazienti affetti da schizofrenia rappresenta un handicap in più per questi pazienti morbosamente attaccati alla sigaretta. Peraltro – ha aggiunto lo scienziato catanese nel suo intervento – i dati dimostrano che il numero più alto di decessi dovuti ai danni delle malattie fumo correlate si riscontra maggiormente proprio in questo tipo di popolazione. E’ il momento di fare qualcosa di concreto. Favorire il passaggio dal tabagismo al vapagismo potrebbe consentire a pazienti con malattie psichiatriche di risolvere lo stato d’ansia e gli effetti sedativi dei psicofarmaci oltre a mantenere uno status cognitivo che non stravolga del tutto il loro percorso di cura. Per tanti anni si è pensato che far smettere di fumare questi pazienti potesse aggravare lo stato della loro malattia. La sigaretta elettronica ribalta del tutto questo dogma e consente a molti di trovare soluzioni alternative“.

Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.

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