Da inizio ottobre, i vapers australiani sono costretti ad acquistare ecig e liquidi contenenti nicotina previo possesso di una ricetta medica. Una decisione presa con il manifesto interesse di tutelare i più giovani. Nell’intervista ad ATHRA, abbiamo approfondito i risvolti di questa legge
Sensibilizzazione e prevenzione sono due parole chiave nella lotta a comportamenti dannosi per la salute umana.
Percorsi che molto spesso impiegano anni per eradicare abitudini o vizi ereditati di generazione in generazione.
Un esempio? Sono serviti anni di campagne in materia di incidenti stradali, e pene severe, per trasformare l’iconica immagine di due giovani in Vespa in giro per l’Italia senza casco in quella di due ragazzi con più attenzione verso l’integrità fisica.
Un discorso valido per molti altri temi, come il fumo: inorridiamo al pensiero che la pubblicità progresso tipo degli anni ’40 in America ritraesse giovani massaie incitate dalla Lucky Strike a mantenere la linea scegliendo una sigaretta invece di un dolce.
Prevenzione e riduzione del danno: due approcci che dovrebbero andare di pari passo nella lotta ai grandi nemici della salute.
Eppure, per il vaping questo assioma non vale.
Mentre da un lato, sempre più prove scientifiche supportano l’utilità che gli strumenti a rischio ridotto possono portare a chi vuole smettere di fumare, pur se non scevre di rischi, dall’altro molti paesi si irrigidiscono in posizione filo “bloombergiane”.
Ultima in ordine di tempo, la decisione australiana di permettere l’acquisto dei prodotti del vaping contenti nicotina solo attraverso un’apposita prescrizione medica.
La nuova legge Australiana: prescrizione medica per lo svapo
Un provvedimento che lascia alquanto stupefatti per due ragioni principali: innanzitutto la discriminazione degli svapatori rispetto ai fumatori, trattati diversamente per tutelare i più giovani.
In secondo luogo, la naturalezza nell’accomunare i prodotti per lo svapo a un medicinale, passando implicitamente il messaggio che approcciarsi a tali prodotti equivale ad assumere un medicinale senza ail controllo medico.
Nella fattispecie, il governo australiano, da sempre molto attento al fair play, ha deciso di sollevare i propri medici dal pronunciarsi in materia di vaping.
Di fronte ad esempi più lungimiranti, come quello inglese, i medici australiani hanno passato la palla ai propri governanti, chehanno deciso di adottare un provvedimento che cala come un colpo di scure sugli svapatori.
Una legge che ghettizza di fatto chi decide di usare ecig, rischiando di aumentare l’appeal verso la trasgressione e il proibito, alimentando allo stesso tempo il mercato nero interno al paese.
E per rendere la situazione molto più paradossale, le sigarette tradizionali non subiscono alcun tipo di ritorsione.
Abbiamo intervistato il Consiglio Direttivo di ATHRA, l’Australian Tobacco Harm Reduction Association, per meglio comprendere l’iter che affronteranno i vapers australiani.
Quanti si stima siano i vapers australiani?
Si stima ci siano circa 500 mila vapers in Australia. Molti di loro importano i prodotti da oltreoceano.
La legge australiana è cambiata il primo di ottobre, rendendo l’importazione e la vendita illegale senza prescrizione medica. Il nostro riscontro è che molti vapers svapano per evitare di fumare le sigarette convenzionali e perché hanno trovato inutili altri metodi per smettere.
Pensate che questa decisione possa avere ripercussioni sui fumatori che non riescono a smettere con i metodi tradizionali?
In poche parole, si. Il nostro timore e che molti fumatori o vapers possono o ritornare a fumare oppure rivolgersi al mercato nero, con le conseguenze che possiamo immaginare.
Secondo voi, questa decisione potrebbe invece comportare dei benefici per i fumatori?
No: riteniamo che questo cambiamento renderà più difficile per i fumatori smettere, in quanto pone delle barriere importanti ad alternative che sappiamo essere almeno il 95% meno dannose delle sigarette, mentre non ci sono limitazioni per l’acquisto di sigarette.
Avete storie di fumatori che, grazie al vaping, hanno smesso di fumare?
Abbiamo visto molti fumatori ammettere di aver provato a smettere e di aver fallito molte volte, e che, una volta provato il vaping, sono riusciti a dire addio alla sigaretta.
Molto spesso riescono anche a ricordare la data esatta. Inoltre, riportano di aver notato miglioramenti in termini di salute, specialmente per quanto riguarda le capacità respiratorie, dopo lo switch da convenzionali a vaping.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.