La sigaretta elettronica è un strumento prezioso per la riduzione del danno anche nei fumatori che soffrono di ipertensione arteriosa. A dirlo è un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori, coordinati dal prof. Riccardo Polosa, pubblicato di recente su PUBMED e dal titolo “Controlli della pressione sanguigna in fumatori ipertesi che passano alla sigaretta elettronica“.
I ricercatori (Jaymin B. Morjaria del Royal Brompton & Harefield Hospital del Regno Unito, Pasquale Caponnetto, Eliana Battaglia e Cosimo M. Bruno dell’Università di Catania, Cristina Russo e Claudio Ciampi dell’Arnas Garibaldi di Catania e George Adam del Rex Hospital di Raleigh negli Stati Uniti) hanno dimostrato che, nei pazienti con ipertensione arteriosa, l’utilizzo della sigaretta elettronica come sostituto di quella convenzionale porta ad una marcata riduzione della pressione sistolica e diastolica, nonché a miglioramenti clinicamente rilevanti nel controllo della pressione sanguigna.
Peraltro, si è anche notato che il passaggio a regolare l’uso di e-cig in queste popolazioni di pazienti non è associato al consueto aumento di peso solitamente temuto: “Considerando che uno dei rischi più alti per lo sviluppo dell’ipertensione è anche l’aumento di peso che da post-cessazione da fumo – ha spiegato Polosa – il passaggio alle elettroniche può portare ad ulteriori effetti positivi anche nel lungo termine“.
Lo studio, condotto questa volta su pazienti ipertesi che facevano uso regolare di e-cigs, ha consentito di produrre un analisi diversa rispetto a quella realizzata pochi mesi fa dalla squadra di Polosa e da quella del prof. Konstantinos Farsalinos. “Adesso abbiamo il quadro completo – ha spiegato il responsabile scientifico LIAF – non credo sia solo la riduzione del consumo di tabacco a migliorare i dati della pressione arteriosa, c’è di più molto di più. Irituali e le abitudini comportamentali connessi allo svapo possono aiutare i fumatori con ipertensione ad alleviare l’ansia ed il desiderio (di solito associati con l’astinenza da fumo) e questo porta inevitabilmente anche ad una migliore stabilizzazione della pressione sanguigna“.