Secondo l’OMS, la BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva) nel 2019 è stata la terza causa di morte dopo le malattie coronariche e l’ictus. Tra le cause principali, il fumo da sigaretta.
In Kazakistan, secondo le statistiche ufficiali, l’incidenza della BPCO è di 360-500 casi ogni 100mila abitanti. Tuttavia, nel biennio 2013-2015, è stato condotto uno studio epidemiologico indipendente sulle malattie respiratorie croniche ostruttive CORE (Chronic Obstructive Respiratory Diseases) che ha dimostrato come i casi di BPCO nel paese siano 17 volte superiore ai dati ufficiali e potrebbero raggiungere gli 1,5 milioni di casi.
Una delle scoperte più importanti dello studio del Centro di Ricerca catanese è stata che l’incidenza della BPCO è stata gradualmente ridotta di circa il 40% in chi ha smesso o diminuito in modo significativo il numero di sigarette convenzionali fumate dopo il passaggio alle sigarette riscaldate.
Sono stati infatti osservati miglioramenti costanti nella salute generale e nell’attività fisica in pazienti con BPCO che hanno ridotto significativamente il loro consumo giornaliero di sigarette grazie al passaggio alle sigarette elettroniche.
Ecco perchè la ricerca condotta dal Prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, apre nuovi scenari di politiche sanitarie e di Riduzione da danno da fumo nell’ex-repubblica sovietica
“Nonostante la dimensione del campione relativamente piccolo, i risultati di questo studio suggeriscono come l’uso a lungo termine dei sistemi di tabacco riscaldato non rappresenta un problema di salute significativo per i pazienti con BPCO. Sebbene questa sia la prima volta che uno studio del genere viene effettuato, i risultati sono sorprendenti” ha affermato il Prof. Polosa.
“La conclusione è coerente con la nostra conoscenza della composizione chimica del fumo di tabacco e della patogenesi della BPCO negli ultimi 30-40 anni. Siamo convinti che la sostituzione delle sigarette tradizionali con fonti non combustibili di nicotina e, in particolare, con i sistemi di riscaldamento del tabacco, porterà a miglioramenti significativi” ha poi aggiunto.
Commentando lo studio degli scienziati italiani Bakhyt Tumenova– a capo della Fondazione kazaka Aman-Saulyk impegnata da anni nella promozione di politiche sanitarie e di protezione sociale nel paese– ha sottolineato l’importanza di questo studio per implementare una politica di sostituzione delle sigarette convenzionali con le Ecig e come questo possa inaugurare un nuovo approccio nella prevenzione delle malattie tabacco-correlate tra i fumatori in Kazakistan.
“I prodotti a base di tabacco causano una serie di malattie, tra cui il cancro ai polmoni e la BPCO, che possono causare gravi danni alla salute. Quando si utilizza il tabacco tradizionale, il fumatore assorbe non solo la nicotina, ma anche circa 6-8 mila diversi composti chimici che si formano durante il fumo, inclusi più di 100 composti molto pericolosi per la salute.”
“Questo studio ha confermato ancora una volta che la principale causa di danni ai polmoni negli esseri umani è il fumo di tabacco che si forma durante la combustione. Lo studio italiano ha inoltre dimostrato come i pazienti che sono passati ai sistemi di tabacco riscaldato nonostante abbiano continuato ad assorbire nicotina abbiano migliorato significativamente il decorso della malattia” ha sottolineato la Tumenova.
Antonino D'Orto, giornalista, laurea in Comunicazione e Relazioni internazionali è impegnato da anni nella comunicazione istituzionale ed Ufficio Stampa. Per LIAF Magazine si occupa di Esteri, Riduzione del Danno da Fumo, geopolitica sanitaria.