“Il fumo di sigaretta è certamente un elemento che impatta molto sulla fisiopatologia del cavo orale e soprattutto sulle gengive” – così Marco Tatullo, direttore Scientifico del Tecnologica Research Institute di Crotone, ha commentato uno dei suoi ultimi studi pubblicato sulla rivista Medicine sull’utilizzo di sigarette elettroniche per tutelare la salute parodontale.
- Quanto possiamo difendere i nostri denti utilizzando metodi alternativi?
Il cavo orale è un sistema biologico tanto delicato quanto complesso, inoltre, è estremamente sensibile alle variabili chimico-fisiche indotte da quello che mangiamo e che respiriamo. Il fumo di sigaretta, per la sua composizione chimica e per la sua attività a livello cellulare, è certamente un elemento che impatta molto sulla fisiopatologia del cavo orale: in particolar modo, i cosiddetti “tessuti molli”, come le gengive, sono i primi a subire l’azione di quei fattori che stressano la risposta biologica locale.
Lo studio pubblicato su Medicine era finalizzato a valutare le variazioni dello stato di salute orale in relazione allo stato di salute generale, in una popolazione di fumatori che hanno deciso di passare dalla sigaretta classica, a combustione, alla sigaretta elettronica.
I risultati ottenuti nel nostro studio hanno effettivamente verificato un miglioramento di quasi tutti gli indici osservati, e soprattutto, si è verificato un miglioramento della salute orale relativa agli indici clinicamente più rilevanti ed oggettivamente rilevabili.
2. Le elettroniche aiutano davvero a smettere di fumare?
Molti dei soggetti da noi analizzati hanno mostrato una netta riduzione della necessità di fumare,
anche se questo è stato solo uno studio-pilota, con un campione molto limitato che deve essere ampliato e confermato da altri più numerosi studi clinici di coorte. Va precisato che, sebbene la sigaretta elettronica rappresenti una valida e credibile alternativa alle sigarette tradizionali, tuttavia, vi sono molti studi estremamente rilevanti che hanno lanciato degli alert sui principali componenti liquidi contenuti in alcune tipologie di sigarette elettroniche: in effetti, l’epidemiologia ancora molto acerba rispetto a tali sostanze, obbliga ad una alta attenzione anche verso questa pur valida alternativa al fumo di sigaretta.
3. Negli ultimi anni è aumentato l’utilizzo di prodotti senza combustione per ridurre i danni da fumo. Secondo lei qual è la percezione dei fumatori su questi prodotti?
Negli ultimi 10 anni i pazienti hanno acquisito una nuova consapevolezza sulla propria salute in generale. Le campagne anti-fumo, insieme alle meritevoli iniziative divulgative-associative della L.I.A.F. hanno fornito importanti “strumenti di conoscenza” ai pazienti.
Anche nel nostro studio, abbiamo fornito ai pazienti arruolati un questionario di autovalutazione, al fine di valutare la consapevolezza di questi pazienti circa il loro stato di salute generale, e se essi sentissero variazioni sul loro stato psico-fisico a seguito del passaggio dalle sigarette a combustione, verso la sigaretta elettronica.
Questa “self-awareness” è il punto di svolta tra una scelta indotta ed una scelta consapevole: non è pensabile che un fumatore smetta di fumare se non è consapevole dei danni che possono derivare da tale pratica voluttuaria.
4. A cosa state lavorando in questo momento?
Il gruppo di ricerca da me diretto si trova ubicato presso il Marrelli Health, a Crotone: il mio team si occupa da anni di medicina rigenerativa e di cellule staminali applicate alla rigenerazione dei tessuti; lo studio sulle sigarette elettroniche è stato una interessante variazione rispetto alle nostre tematiche, anche per via della stretta collaborazione con il polo odontoiatrico Calabrodental di Crotone, dove la prevenzione delle patologie da fumo è una bella realtà, corroborata da manifestazioni di divulgazione della prevenzione delle patologie orali, come l’appuntamento denominato “Happy Smile” che ogni anno attrae centinaia di famiglie che, divertendosi, apprendono i potenziali rischi delle principali patologie del cavo orale.
5. Ci saranno aggiornamenti sullo studio della salute orale?
Sono stato contattato da una rivista internazionale che mi ha chiesto un update sullo studio effettuato nel 2016 su “Medicine”: con molto piacere ho effettuato, insieme al mio team, una revisione critica della letteratura scientifica degli ultimi anni, che mostra profili di grande vitalità e serietà su questo specifico campo di interesse.
Ho potuto verificare come ci sia un trend di responsabile attenzione verso le patologie fumo-correlate:
la nota di grande interesse è che le stesse big-companies che gestiscono il market del tabacco stanno assumendo posizioni molto responsabili in merito alla prevenzione delle patologie da fumo, addirittura, promuovendo delle linee proprie di e-cigarettes, alternative alla sigaretta classica, pur ancora in commercio.
Se questo è il primo vagito di una nuova “consapevolezza”, occorre salutarla con grande entusiasmo e speranza, senza dimenticare che il primo passo lo dobbiamo volere noi”
Nella foto: Il dott. Massimo Marrelli – fondatore del Gruppo Marrelli e del polo biomedico Marrelli Hospital – ed il dott. Marco Tatullo – Direttore Scientifico presso Tecnologica Research Institute – Marrelli Health – Crotone.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.