Al via da ieri il COP 7 – la Settima Conferenza delle Parti organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che si sta svolgendo proprio in queste ore in India, a Nuova Delhi. L’incontro, al quale partecipano esperti del settore e rappresentanti istituzionali di tutto il mondo, si concluderà sabato 12 novembre e affronterà le tematiche relative alle politiche di controllo del tabacco che cambieranno l’assetto politico sanitario di molti dei Paesi coinvolti.
Ed è proprio da Nuova Delhi che il prof. Riccardo Polosa, promotore del nuovo Comitato scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica della Lega Italiana Anti Fumo, è intervenuto con un comunicato stampa internazionale firmato da molti degli esperti chiamati a dibattere sugli importanti argomenti in questione.
Di seguito il testo della dichiarazione firmata da Konstantinos Farsalinos, Christopher Russell, Amir Ullah Khan, Julian Morris, Rajesh Sharan e Riccardo Polosa:
“Siamo venuti qui – dicono gli esperti – per fornire informazioni di carattere scientifico, corrette ed equilibrate, sulla riduzione del danno da tabacco. Le politiche che favoriscono l’accesso ai prodotti sostitutivi e meno nocivi delle sigarette convenzionali, come le sigarette elettroniche, forniranno un ulteriore strumento per i fumatori e li aiuteranno nel loro sforzo di smettere di fumare.
Il fumo di sigaretta convenzionale provoca una vasta gamma di malattie non trasmissibili, tra cui il cancro al polmone, la malattia polmonare cronico-ostruttiva, malattie arteriose e la definitiva morte. Nonostante i pericoli, ormai ampiamente noti anche tra i fumatori, centinaia di milioni di persone continuano a fumare, e ogni giorno qualcuno inizia. Se continuiamo a sostenere gli stili di vita dei fumatori come una tendenza, rischiamo di aumentare il numero di tabagisti nel mondo e nel 21esimo secolo un miliardo di persone potrebbero morire di malattie fumo correlate.
Nonostante la disponibilità di farmaci per smettere di fumare, molti fumatori non vogliono provarli. Di coloro che li usano, la maggior parte o fallisce o torna al fumo entro un anno. Per accelerare la riduzione dell’abitudine da fumo, gli esperti di salute pubblica raccomandano di incoraggiare i fumatori a passare a prodotti meno dannosi. L’OMS individua anche le strategie di riduzione del danno tra i principi chiave delle politiche di controllo: <Se la grande maggioranza dei fumatori di tabacco – ha recentemente dichiarato – che sono grado o non vogliono smettere di fumare passassero senza indugio all’utilizzo di una fonte alternativa di nicotina con minori rischi per la salute, smettendo infine di usare anche quella, si potrebbe arrivare ad un beneficio significativo per la salute pubblica mondiale>.
Nuove tecnologie emerse negli ultimi anni si basano proprio su questo principio. Una di queste è la “sigaretta elettronica” (che l’OMS definisce come ENDS), che contiene nicotina ma non combustione di tabacco. A differenza delle sigarette convenzionali, il vapore delle sigarette elettroniche e dei vaporizzatori personali (il nome dato ai dispositivi più grandi e potenti) contiene livelli molto bassi di sostanze chimiche potenzialmente dannose.
Persino la nicotina può avere effetti positivi, contrariamente alle più diffuse false concezioni, ed è già stata approvata per l’uso a lungo termine tramite l’utilizzo di terapie sostitutive della nicotina. Come ha recentemente concluso il Public Health England il vapore elettronico è per almeno il 95% più sicuro del fumo di tabacco e per questo le sigarette elettroniche possono essere un aiuto efficace per smettere di fumare.
Negli ultimi cinque anni, l’uso di questi prodotti è aumentato drasticamente in molti Paesi. Nella sola Unione Europea, hanno contribuito a far smettere di fumare più di 6 milioni di persone e più di 9 milioni hanno ridotto il fumo di sigaretta convenzionale.
La prevalenza di fumatori è in calo in tutti i paesi in cui le sigarette elettroniche sono più facilmente reperibili.
Sulla base di queste evidenze, noi sosteniamo politiche governative che possano rimuovere gli ostacoli alla diffusione di tali strumenti più sicuri e con standard di qualità appropriati. Regole sproporzionate, come la regolamentazione delle elettroniche come prodotti medicali, restrizioni simili a quelle delle sigarette da tabacco ed il divieto di pubblicità serviranno solo a rendere questi prodotti estremamente costosi, a limitare l’accesso dei fumatori ad una corretta informazione e a creare equivoci su una loro presunta nocività persino maggiore di quella derivante dal fumo tradizionale. Queste misure sono controproducenti e ignorano il principio di riduzione del rischio.
L’OMS ha l’opportunità adesso di migliorare radicalmente l’aspettativa di vita di milioni di fumatori applicando quel principio di riduzione del danno fumo correlato che è già uno dei principi chiave della sua stessa strategia di controllo del tabacco.
Scarica qui il comunicato in inglese
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.