“L’uso esclusivo di sigarette elettroniche o tabacco riscaldato può essere associato a una riduzione dell’accumulo di placca dentale e tartaro rispetto al fumo di sigaretta convenzionale, suggerendo un impatto potenzialmente meno dannoso sulla salute orale. Questi risultati potrebbero essere particolarmente convincenti per i fumatori preoccupati per l’igiene dentale e problemi correlati come l’alitosi“
Queste le conclusioni dell’ultimo studio dei ricercatori del CoEHAR sul progetto SMILE. Grazie ad un lavoro di ricerca che ha valutato 136 soggetti (30 fumatori, 24 ex fumatori, 29 soggetti che non avevano mai fumato e 53 utilizzatori di ENDS) è stato possibile accertare che gli utilizzatori di elettroniche e tabacco riscaldato aveva una salute orale nettamente superiore e migliorata rispetto a quella dei fumatori.
Secondo la dr.ssa Giusy La Rosa, ricercatrice del CoEHAR: “In questa nostra ultima pubblicazione, abbiamo valutato e quantificato l’accumulo di placca dentale in un gruppo di utilizzatori esclusivi di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato (ex-fumatori da minimo 6 mesi), paragonandolo a quello di 3 gruppi differenti, formati da fumatori, ex fumatori e soggetti che non avevano mai fumato. Il nostro design di studio ci ha consentito di compiere una valutazione approfondita e oggettiva dell’accumulo di placca mediante strumenti tecnologici all’avanguardia che sfruttano il potenziale della fluorescenza indotta da luce. Dalla nostra analisi è emerso che l’uso dei prodotti alternativi riduce significativamente l’accumulo di placca dentale rispetto ai fumatori”.
Una narrativa incentrata sul benessere e sull’estetica del sorriso può rappresentare un’incentivo ulteriore per tutti quei fumatori che, ad oggi, non riescono a scegliere da soli la strada della completa cessazione.
“I risultati innovativi ottenuti dal progetto SMILE validano le nostre precedenti ricerche e gettano una nuova luce sulle possibilità rappresentate nel campo della salute orale dei dispositivi a rischio modificato, che rappresentano un ulteriore strumento nelle mani di medici, operatori sanitari e politici nel ridurre l’impatto del fumo di sigaretta a livello globale” – ha concluso cosi il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR.