Salvatore Grillo, titolare di uno studio legale e commerciale che opera su Roma, ex parlamentare all’Assemblea Regionale Siciliana e alla Camera dei Deputati, racconta il suo rapporto con il fumo per la rubrica Storie di Ex Fumatori della nostra giornalista Gabriella Finocchiaro.
L’inizio è legato a ripetuti tentativi per riuscire a fumare accompagnati da crisi di tosse e da nausee, tutte da superare per potere essere come gli altri e fumare, come si usava fare, nella ricreazione scolastica, al cinema e nelle prime feste tra amici. Erano i 13/14 anni ed avevo appena varcato la soglia di casa per entrare nel palcoscenico della vita dove sentivo di dovere apparire più grande e più ricco di esperienze di quanto fossi. Emulare per sentirsi omologato e la sigaretta aiutava; dopo i primi mesi la nicotina lentamente si è impadronita di me rendendomi sopportabile il fatto che nuvole di fumo carico di tossine entrasse, spinto, nella parte più delicata e fragile del nostro corpo, i polmoni, fornendo l’ossigeno indispensabile alla vita assieme a fuliggine, fumi di catrame e tanto altro, riducendo fortemente la capacità dei polmoni di disintossicare il sangue e l’organismo. Ma la giovinezza aiuta a superare tutto e così, come molti, troppi, per decenni a volte prendevo il caffè per potere fumare e non viceversa, racconta Salvatore.
La storia di Salvatore è la storia di chi si rende conto di avere una dipendenza, nonostante l’impegno di provare a smettere.
Quando ha capito che era il caso di smettere?
Grazie a mia figlia che mi procurò un appuntamento presso un medico che utilizzava l’agopuntura. Il primo incontro fu un disastro: l’agopuntore dopo avere parlato con me mi comunicò che non sarebbe intervenuto perché riteneva che io, nel mio intimo, non avessi ancora deciso di “rompere” con il fumo e segretamente consideravo questa esperienza come una sfida tra il vizio e l’abilità del medico, sfida alla quale volevo assistere senza partecipare: – Lei deve scegliere interiormente, quando capirò che lo ha fatto, io la aiuterò –. Sapevo che aveva ragione. Tornai dopo alcuni mesi e quella volta intervenne e alla fine della prima seduta mi disse di accendermi pure una sigaretta e di tornare l’indomani. Io, stupito dall’invito, uscendo accesi la sigaretta ma dopo alcune boccate mi sentii soffocare e percepii il fastidio simile a quando improvvisamente si entra in un luogo pieno di fumo, perché magari qualcosa brucia, e sentiamo un forte fastidio e scappiamo. Spensi la sigaretta dopo poche boccate e quella è stata la mia ultima sigaretta. L’indomani altra ed ultima seduta, mi disse che mi aveva lasciato all’interno del padiglione auricolare alcuni aghi che mi avrebbero aiutato quando la nicotina avrebbe fatto sentire la sua assenza creandomi forti richiami: dovevo stringerli tra le dita. Così feci, il dolore che mi provocavano mi distraeva, poi il dolore cessò, i piccoli aghi caddero da soli ed io da allora son tornato libero e gioisco ogni mattina ringraziando l’agopuntore ma mi complimento anche con me stesso per essere stato capace di aiutarlo.
Il racconto di Salvatore rientra tra le storie di vita vera, di chi è riuscito ad aprire la porta d’uscita dal tabagismo.
Ricordiamo che l’agopuntura non rientra tra le terapie ufficiali consigliate dalle istituzioni sanitarie per smettere di fumare ma l’intento di questa rubrica è proprio quello di raccontare le singole esperienze personali e i sentimenti che si celano dietro il raggiungimento della grande vittoria per aver smesso di fumare.
Ovviamente se potessi tornare indietro farei di tutto per tenere lontano dal fumo me e tutti gli altri ragazzi che insieme a me entravano in quel tunnel terribile, tunnel che per diversi ha significato la morte prematura o una vita vissuta in maniera meno buona rispetto a quello che la natura avrebbe riservato, conclude Salvatore.
Gabriella Finocchiaro, giornalista siciliana impegnata da anni nelle più importanti emittenti televisive della Sicilia è la nuova redattrice del sito LIAF. Appassionata di sport, soprattutto di pallavolo e calcio, è stata consulente anche per amministrazioni locali e provinciali e portavoce di sindaci e presidenti. Microfono e telecamera in mano, Gabriella è il volto della cronaca e della politica regionale. Il suo primo amore è stato la radio, lo strumento che le ha consentito di entrare a far parte del mondo giornalistico. Ama il teatro, il cinema, la musica, gli animali e soprattutto la vita! Gabriella crede tantissimo nelle possibilità offerte dalla comunicazione sociale e dalla diffusione di messaggi positivi a tutela degli altri. Oggi si scommette in una nuova avventura con LIAF che trova già entusiasmante!