Un recente studio internazionale del Drug Science (Comitato scientifico indipendente sulle droghe), confrontando i danni provocati dai vari prodotti contenenti nicotina, ha stimato che la sigaretta elettronica ha un indice di rischio pari a 4, dove quello delle bionde tradizionali è considerato 100.
Contrariamente ai timori espressi da autorità di sanità pubblica il rischio rappresentato dalle e-cig è solo una frazione delle sigarette convenzionali, a dimostrazione del fatto che non tutti i prodotti contenenti nicotina sono ugualmente pericolosi.
Come si evince dai dati elaborati nello studio, i prodotti combustibili come sigarette e cigarilli risultano molto più dannosi rispetto a tutti gli altri. Cerotti, gomme e inalatori contenenti nicotina non sono completamente esenti da rischi, ma a confronto dei prodotti combustibili la minaccia che possono rappresentare per la salute pubblica è irrilevante. Le e-cig sono collocate in questo gruppo a bassa pericolosità, con un indice di rischio pari a 4, considerato 100 quello delle “bionde”. Per le e-cig non sono stati ascritti rischi di mortalità o malattie correlate, né economici o incidentali.
Il prof. Riccardo Polosa, tra i 12 esperti autori dello studio, ha così commentato questo nuovo studio: “Che non tutti i prodotti contenenti nicotina sono ugualmente pericolosi è un fatto noto a tutti. Ma per la prima volta è finalmente disponibile una scala del rischio oggettiva che illustra in modo immediato e intuitivo il reale livello di pericolosità di questi prodotti. LIAF è orgogliosa di offrire al mondo uno strumento utilissimo per i consumatori, per i medici, e per i legislatori. Quale prodotto usare, quale raccomandare, quale regolamentare, quale bandire, contro quale esercitare restrizioni commerciali: a queste e ad altre domande questo studio risponde, in un’ottica di politica innovativa del controllo della diffusione del tabacco e della riduzione del danno espositivo”.