sabato, Novembre 23, 2024
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Vietare il fumo nei pub all’aperto: UK in corsa per il goal dello smokefree

Da anni l’Inghilterra è una delle nazioni a cui ispirarsi quando si parla di lotta al tabagismo: l’approccio inglese combina strategie classiche, come divieti e aumento dei prezzi delle sigarette, all’uso di prodotti a rischio ridotto, consigliati da medici all’interno delle strutture pubbliche. Un approccio che ha permesso alla nazione di rendere il 2030 l’anno di riferimento in cui l’Inghilterra diventerà smoke free. O almeno di provarci.

Recentemente, infatti, diverse fonti, come il Cancer Research UK, individuano nel 2037 una data più realistica per il raggiungimento dei propri obiettivi antifumo.

Una tabella di marcia serrata, che punta a combattere il fumo sotto diversi aspetti: ultimo in ordine cronologico, il divieto di fumare in pub e ristoranti all’aperto.

Le recenti normative anti-covid infatti, che privilegiano la ristorazione e la consumazione esterna, hanno riacceso il dibattito tra fumatori e non fumatori al ristorante, anche se seduti  all’aria aperta.

Sono cinque a oggi le aree che hanno vietato il fumo nei tratti di marciapiede dove i ristoranti e i pub hanno la licenza per mettere i tavolini.

La contea di Oxfordshire è stata quella più ricettiva: nella recente presentazione del piano antifumo locale, ha indicato il 2025 come anno del raggiungimento dell’obiettivo nazionale, con cinque anni di anticipo rispetto alle tempistiche calcolate. Per farlo, si prendono in considerazione provvedimenti severi, come l’innalzamento del limite di età per l’acquisto di sigarette e norme che scoraggino il fumo in auto, ai cancelli delle scuole e nei parco giochi.

Secondo recenti sondaggi, il bando del fumo nelle zone all’aperto di pub e ristoranti riscuote successo: i 2/3 degli intervistati accoglie positivamente la proposta

Oxfordshire Tobacco Control Strategy

Come accennato, l’Oxfordshire ha deciso di accelerare la tabella di marcia nella lotta al fumo, con l’obiettivo di ridurre dal 12% al 5% le percentuali di fumatori tra la popolazione entro il 2025, diminuendo anche il numero di giovani fumatori sotto i 15 anni di età, abbassando il tasso a meno del 3%. 

I pilastri di azione su cui della regione ha investito sono 4: prevenzione, regolamentazione, creazione di ambienti liberi dal fumo e supporto per i fumatori.

Un approccio a 360°, che intende creare consapevolezza sulla sigaretta elettronica: dal report di presentazione del progetto emerge che il 30% dei fumatori nell’area cerca seriamente di smettere ogni anno. E solo il 5% di questi ci riesce

Ma la maggior parte di questo esigua percentuale di successo, circa il 41%, utilizza la sigaretta elettronica per abbandonare il vizio del fumo, al contrario del 14% che usa famarci da banco.

A differenza delle politiche nazionali, nel piano della contea non è prevista un’azione specifica che comprenda l’uso dei disattivi elettronici. Il menzionare questi strumenti, l’inserire un dato così importante alla cessazione, permette al fumatore che ha intenzione di smettere di valutare un’opzione che può fare la differenza tra il successo e il fallimento di un percorso antifumo.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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